Caro-carburante: ecco perché il Governo ha deciso che non applicherà lo sconto sulle accise

La crisi economica non conosce pause e l’inflazione, rimasta stabile da novembre 2022, ci stringe il suo nodo alla gola con quegli aumenti dei beni energetici che rappresentano una spada di damocle sulla testa degli italiani. Come agirà il Governo Meloni, in particolare, per arginare il caro-carburante?

Non ci sarà nessuno sconto sulle accise. Almeno per ora. Così come il Governo Draghi aveva concluso il suo mandato, anche l’esecutivo Meloni, sulla medesima lunghezza d’onda, cerca strade alternative per frenare il caro-carburante.

accise benzina
accise benzina

Cosa sta accadendo? L’incontro delle ultime ore, a Palazzo Chigi, con i sindacati di categoria dei distributori, ha scongiurato lo sciopero dei benzinai del 25 e 26 gennaio, ma le polemiche non si sono certo placate. E’ probabilmente il momento più delicato dall’inizio del suo mandato per la premier Giorgia Meloni.

Mercoledì scorso il Governo ha introdotto nuove regole per abbassare i vertiginosi prezzi della benzina, mirando in particolare a combattere speculazione sui prezzi, anche se il partner di maggioranza Forza Italia non è d’accordo sulla questione.

Il prezzo della benzina è salito a oltre 2 euro al litro dall’inizio di gennaio. Ciò è dovuto in parte al mancato sconto sulle accise introdotto dal precedente governo dell’allora presidente del Consiglio Mario Draghi e al mancato rinnovo di quello Meloni.

L’aumento può anche essere spiegato dalla speculazione dei commercianti di benzina, secondo i partiti di destra Fratelli d’Italia e Lega. Tuttavia Forza Italia continua a non essere d’accordo e chiede di perseguire la strada dello sconto sulle accise. Al momento, la Meloni fa valere il suo ruolo di leader e va avanti nelle sue idee.

Per contrastare questo fenomeno, il Consiglio dei ministri di mercoledì ha introdotto l’obbligo per i distributori di esporre accanto al prezzo praticato il prezzo medio alla pompa del carburante. Il prezzo medio nazionale sarà fissato dal Ministero delle Imprese e pubblicato giornalmente.

Le sanzioni applicabili saranno quelle previste per i reati di “alti e ribassi fraudolenti nei pubblici mercati o nelle borse di scambio” e di “manovre speculative sulle merci”. Coloro che vengono sorpresi ad un atteggiamento cosiddetto recidivo possono anche essere costretti a sospendere le attività da sette a 90 giorni.

Sul punto la coalizione di Governo si sta spaccando, con Forza Italia che non identifica il problema con i distributori ma piuttosto con il mancato rinnovo dello sconto accise.

La Meloni, dal canto suo, ha chiarito che il problema non si risolve rinnovando lo sconto e introducendo nuove norme sulla trasparenza dei distributori di carburanti per bloccare la speculazione.

Caro carburante: per ora niente sconti sulle accise. Ecco perché

Le nuove misure sono contenute in un decreto che prevede il monitoraggio quotidiano, e non più settimanale, dei prezzi. Il decreto prevede anche l’emanazione di un’altra norma che fisserebbe un tetto al costo del carburante sulle autostrade.

In base alle nuove misure, i datori di lavoro privati ​​potranno distribuire buoni benzina che potrebbero arrivare fino a un massimo di 200 euro per lavoratore

Sempre nel pomeriggio di mercoledì, la Meloni aveva postato sui social un video in cui spiegava ai cittadini perché il suo governo ha deciso di non rinnovare lo sconto accise, anche se in un video del 2019, ora diventato virale, la Meloni sosteneva l’esatto contrario.

«Quando pago 50 euro di benzina, il grosso deve finire nella mia macchina, non in quella dello Stato», sostiene il presidente del Consiglio. Ora, però, Meloni sostiene che rinnovare lo sconto accise avrebbe significato investire fondi sottraendoli ad altre misure più urgenti.

Tuttavia, le nuove misure del governo hanno lasciato i negozianti arrabbiati. “Invece di risolvere il problema dei costi tagliando la componente fiscale, che è tra le più alte d’Europa, (il governo) ha varato un provvedimento che rischia di trasformarsi in un incubo burocratico per gli operatori”, ha detto Giuseppe Sperduto, presidente dell’associazione di rappresentanza Faib Confesercenti.

Impostazioni privacy