Ti conviene di più pagare in contanti o con carta di credito? La risposta spiazza

In queste ultime settimane si è tanto discusso sulla virata del governo in merito al pagamento con il pos. Da questa decisione, si sono innescate varie polemiche sul fatto se sia meglio pagare in contanti o con carta di credito. Vediamo insieme i falsi miti della questione.

Si continua a discutere in materia di come pagare anche solo un caffè. Le dichiarazione di alcuni esponenti politici non hanno fatto altro che aumentare la discussione andando ad alimentare dei falsi miti. Cosa che ha portato una secca spaccatura tra chi vuole pagare con carta e chi lo vuole fare con i contanti.

Contanti o carta di credito
Fonte foto: Canva

Il tasso di evasione in Italia è molto alto. Una percentuale che tende sempre più a crescere che a diminuire. Per questo, il precedente esecutivo aveva imposto vari obblighi ai commercianti di accettare il pagamento con carta. Cosa venuta meno e che ha portato tantissime domande.

La discussione è sempre più profonda e sta aumentando di tono a seguito di alcuni commercianti che hanno esposto dei cartelli che vietano il pagamento con carta. Ma come stanno le cose? Le risposte vengono ‘smontano’ i falsi miti legati ai costi di gestione.

Contanti o carta di credito? I falsi miti sui costi di gestione

La discussione su come pagare si sta facendo sempre più accesa. Alcuni esponenti politici hanno definito come “rompiba**e” chi paga con la carta. Partiamo con il dire che se uno vuole pagare tramite POS può farlo. Quella persona preferisce quella modalità al contante che, magari, non ha in quel momento a disposizione.

Un altro falso mito è che pagare con la carta sia più oneroso rispetto al pagamento in contanti. Anche in questo caso, come riporta La Stampa, non è assolutamente vero. La differenza risiede nel fatto che il contante viene pagato da tutti. Questo perché stampare la moneta ha dei costi a chi paga i contributi, a chi non evade, più di 5 miliardi di euro ogni anno. A questi si devono aggiungere almeno altri 5 miliardi per la gestione dei contanti da parte degli esercenti che non possono averli in tasca.

Quindi, andandoli a dichiarare devono affidare questi soldi alle banche, alla sicurezza. Insomma, c’è bisogno di un sistema che trasporti il contante e questo ha dei costi molti alti. Mentre, secondo Confesercenti pagare con la carta ha dei costi di 800 milioni ogni anno.

Dal 1° gennaio 2023 sarò obbligato a pagare in contante?

La grande discussione ha portato serissimi dubbi su come ci si dovrà comportare dall’inizio del prossimo anno. Anche in questo caso, c’è da sfatare un falso mito. Molte risposte sono condizionate dal volere di alcuni commercianti, lobbisti e tassisti che non vogliono usare strumenti digitali.

L’unica cosa che cambierà all’inizio del 2023 è che non saranno sanzionati in caso di rifiuto del pagamento digitale sotto i 60 euro. Loro dovranno, però, avere comunque il POS e ad accettare la nostra decisione. Se liberi di dire no ma i consumatori sono liberi di pagare come meglio si creda.

A chi conviene pagare con i contanti?

Come riportato da La Stampa, ci sono tanti studi che segnalano come l’utilizzo dei contanti porti ad evadere. Ogni 10 euro che si spende con la carta di credito, ne viene evaso 1,2. Mentre se la stessa cifra in contanti, vengono evasi 3,4. Ragion per cui, sarebbe meglio pagare con la carta di credito.

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