Che anno nuovo sarà? Cosa dobbiamo aspettarci? L’inflazione smetterà di stringerci alla gola lasciandoci la serenità di ripartire? Le previsioni sono tutt’altro che rosee. E ancora una volta a risentirne sarà anche il carrello della spesa. Come, allora, far quadrare i conti?
Il 2023 è arrivato e i bagliori effimeri delle feste hanno lasciato il passo alla triste attualità. I rincari energetici e gli aumenti dei beni di prima necessità, nonché il rialzo dei prezzi di pedaggi autostradali e carburanti, preannunciano nuovi mesi estremamente difficili per le famiglie e le imprese di casa nostra.
Madri e padri di famiglia hanno il compito più arduo che ci sia: nonostante gli aiuti e le promesse del nuovo Governo, tutto sembra destinato ad essere travolto dal nuovo ciclone dei pericolosi aumenti. I beni di prima necessità subiranno rincari non indifferenti, le previsioni sono tutt’altro che allegre. Cosa succederà alle nostre famiglie? Dobbiamo chiedercelo per comprendere come uscire indenni dalla “buriana”.
Ma soprattutto, se arrivare a fine mese sarà sempre più dura, come saranno in grado i nostri cittadini di riuscire a far quadrare i conti, soprattutto quando ci sono figli a carico?
Ci troveremo di fronte, è possibile, ad un carrello della spesa sempre più vuoto. Nel 2022 i dati che ci lasciamo alle spalle parlano chiaro: la potenzialità di acquisto è diminuita della metà. Con 50 euro (per chi ha la fortuna di averli), le possibilità della spesa alimentare diminuiscono palesemente del 50%. Soprattutto, molte famiglie devono dimenticarsi i cibi superflui, come i dolci, come gli snack.
Pasta, pane, latte, carne, pesce, frutta e verdura rappresentano la necessità quotidiana. Accanto ai prodotti agrolimentari, occorre immaginare che la spesa quotidiana deve anche fare riferimento ai prodotti per la pulizia della casa e alla cura della persona. Insomma una battaglia ardua, dove in gioco c’è, non è inutile dirlo, anche la qualità del nostro regime di vita.
Risparmiare è doveroso, diventa indispensabile per arrivare a fine mese. E allora si scelgono i discount, certo, si cerca di calare l’entità della spesa scegliendo le piccole aziende, le marche meno conosciute.
Ma cosa ci consigliano gli esperti? Non è semplice, ma le direttive di chi possiede conoscenze di corretta gestione dell’economia domestica indicano che la cosiddetta spesa intelligente parte da alcuni fattori chiave. Tornare al modus operandi delle nostre nonne: ecco la soluzione. Prodotti poveri, cibi fatti in casa, acquisti di stretta necessità senza trascurare la qualità. Non è esagerato dire che se vogliamo sopravvivere, non abbiamo scelta.