Quanto costerà il latte nel 2023? Prezzi assurdi, consumatori disperati

Secondo le ultime previsioni sui prezzi del mercato mondiale agroalimentare, gli esperti economisti prevedono che, in particolare, il settore lattiero-caseario si rafforzerà in questo nuovo anno, potendosi permettere quindi, per l’aumento della domanda, un minimo di aumenti anche per i prodotti base come il latte.

La situazione, però, appare profondamente disomogenea e complessa. Da una parte abbiamo il mercato statunitense-asiatico, dove si registra e si registrerà un minimo aumento dei prezzi dovuto al rafforzamento della domanda. Dall’altra parte, nella Vecchia Europa, la crisi ha abbassato la domanda.

Aumenti costo del latte 2023
Aumenti costo del latte 2023

Le aziende chiedono di aumentare gioco forza la produzione per tenere il passo degli altri continenti, ma siamo di fronte, comunque, ad un netto aumento delle spese e a un calo dei prezzi che non avvantaggia il settore.

Partiamo da lontano, dagli Usa. Ci piaccia o meno, i numeri del mercato ruotano intorno a ciò che accade Oltre Oceano. Nell’ultimo rapporto World Agricultural Supply and Demand Estimates (WASDE), il prezzo di tutto il latte è stato aumentato di 20 centesimi, passando a $ 22,70 per 100 libre. per questo 2023.

Mentre i prezzi di classe III sono rimasti stabili a $ 19,70 ogni 100 libbre., le previsioni di classe IV sono aumentate di 50 centesimi da $ 20,35 a $ 20,85. L’aumento di Classe IV è guidato dai prezzi del burro che hanno stabilito nuovi massimi storici all’inizio di settembre. Nel complesso, le scorte di burro sono rimaste basse, il che ha contribuito a far salire i prezzi proprio alla fine del 2022.

Prezzi del latte 2023: cosa accade negli Usa e in Europa

Secondo il rapporto sulla produzione di latte di settembre dell’USDA, 9,0 miliardi di libbre, sono in aumento dell’1,6% rispetto ad agosto 2021. Anche la produzione per vacca ha registrato un picco, con una media di 2.018 libbre ad agosto, 34 libbre in più rispetto all’anno precedente. Il numero di vacche, invece, ha visto un calo. Il numero di vacche da latte nelle fattorie negli Stati Uniti era di 9,43 milioni di capi, 11.000 capi in meno rispetto ad agosto 2021, ma 8.000 capi in più rispetto a luglio 2022.

Veniamo adesso ad analizzare ciò che è destinato ad accadere nei paesi della Comunità Europea. L’organismo europeo per il commercio di prodotti lattiero-caseari, la Eucolait, sottolinea la necessità morale del blocco che condivide la sua offerta di latte, sebbene scarsa, attraverso il libero mercato, in un momento in cui le società sono alle prese con venti contrari post-pandemia, inflazione dilagante, shock della catena di approvvigionamento e guerra in corso in Ucraina.

In parole povere, nonostante l’industria lattiera dell’UE stia affrontando un calo dei volumi, gli esperti del commercio chiedono all’UE di aumentare la produzione di latte affermando che gli obiettivi di sostenibilità non dovrebbero essere accompagnati da una riduzione della produzione. Si mette insomma in evidenza come la produzione potrebbe essere una questione più importante delle restrizioni commerciali.

L’UE esporta il 20% dei suoi solidi del latte e, nonostante la sua offerta limitata, il blocco “ha il dovere di contribuire alla sicurezza alimentare globale”, secondo Eucolait. Una migliore ridistribuzione delle esportazioni di latte potrebbe contribuire intanto alla sicurezza alimentare e al rinsaldamento del mercato.

Jukka Likitalo, segretario generale di Eucolait, sostiene che il 2023 si preannuncia comunque incerto per i prodotti lattiero-caseari, nonostante la richiesta di aumento della produzione. L’esperto osserva che mentre i prezzi dei prodotti lattiero-caseari sono diminuiti negli ultimi mesi, permangono ancora incertezza e volatilità per i mercati lattiero-caseari.

Non mancano i fattori di incertezza: energia e altri costi di input, ricambio generazionale nel settore lattiero-caseario, inflazione, sviluppi geopolitici, prospettive della domanda nel principale mercato di importazione cinese, normative ambientali e mutevoli preferenze dei consumatori, solo per citarne alcuni.

L’ente commerciale segnala come il consumo di prodotti lattiero-caseari sia “inadeguato” in gran parte del mondo, poiché molti paesi non possono soddisfare le proprie necessità casearie in modo indipendente. Ciò richiede una maggiore produzione complessiva di latte. E fin qui è tutto chiaro. E cosa accadrà ai prezzi del latte e dei prodotti da esso derivati nella Ue?

L’indice dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari nella Ue ha mostrato un calo dell’1,2% dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari a novembre rispetto a ottobre, in calo per il quinto mese consecutivo. Tuttavia, i prezzi dei prodotti lattiero-caseari continuano ad essere superiori del 9,2% rispetto a un anno fa, spinti dalle pressioni inflazionistiche di inizio anno.

 

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