Superbonus, mini-proroga? Cambia tutto sulle cessioni

Sembrava tutto pronto per la mini-proroga al Superbonus. Così, invece, non è stato. Dal testo, che presto diventerà decreto, si da spazio ad un nuovo capitolo sulle cessioni del credito. Ecco tutti i dettagli.

Sono varie le misure che il nuovo esecutivo sta cercando di mettere a punto per il prossimo anno. Tra queste anche il Superbonus. Una misura che, in un primo momento, era riuscita a convincere ma che poi si è un po’ persa nel tempo, innescando una serie di polemiche che ancora oggi sono vive.

superbonus
© www.125parole.it

Il Superbonus è stata una misura per concedere spazio maggiore ai vari interventi da fare. La parabola, però, non è stata positiva anche se di recente si arricchisce di una nuova pagina. Una pagina che mette in luce un deciso cambio di rotta, a tratti inaspettato dato le posizioni e dichiarazioni politiche. Dopo alcune forti pressioni della maggioranza, il governo Meloni pare aver deciso di dire “sì” al mini rinvio della Cilas. Dal 25 novembre si è spostata al 31 dicembre 2022.

Sembrava tutto indirizzato verso la mini-proroga ma a quanto pare questa è saltata. Non ci sarà nessuna proroga al 31 dicembre. La scadenza per fare richiesta per l’incentivo resta sempre quella del 25 novembre, come previsto dal decreto Aiuti quater. Mentre cambia tutto sulla cessione del credito.

Superbonus, arriva lo sto alla proroga: i motivi

La proposta di una proroga del deposito delle Cilas si è verificata da un emendamento al DL Aiuti quater. La Cilas riguarda le comunicazioni di inizio lavori essenziali per dare il via all’ambito della ristrutturazione. Inoltre questo decreto ha visto la decurtazione dal 110% al 90% del bonus per il prossimo anno.

Ma chi ha presentato la Cilas entro il 25 novembre si è salvato da questa riduzione di percentuale e, quindi, potrà ricevere il superbonus nella sua totalità anche per il 2023. Con l’accettazione della proroga, la platea si sarebbe sicuramente allargata. Da quanto riportato da QuiFinanza, il testo modulato ha visto la scomparsa della mini-proroga. Mentre si conferma la possibilità solo per i condomini che avevano completato il processo con il Comune per ricevere il 110% anche il prossimo anno.

Dal no alla mini-proroga al sì verso un numero maggio di cessioni

Se da una parte è arrivato il secco, e a tratti inaspettato, no alla mini-proroga. Il testo ha messo in evidenza una modifica: il passaggio da due a tre per quanto riguarda il numero di operazioni di cessione del credito che si possono verificare dentro il sistema bancario. Tale modifica entrerà in atto appena la legge sarà convertita in decreto.

In questo momento, si possono solo eseguire due cessioni successiva alla prima dentro il circuito finanziario che è opportunamente regolamentato. Il passaggio alle tre operazioni permette agli interlocutori finanziari di aver maggior margine di manovra per acquisire nuovi crediti.

Le nuove misure che entreranno in vigore saranno applicate anche ai crediti d’imposta che sono stati già acquistati. Ci riferiamo a quelli oggetto di comunicazioni che sono state inviate dall’Agenzia delle entrate in una data precedente al via delle nuove regole. Altra conferma è quella che le banche possono cedere in ogni momento ai propri correntisti che risultano essere titolari di partite Iva. Questi crediti acquistati, però, possono essere utilizzati in via di compensazione.

Impostazioni privacy